Oceano di fuoco by James Rollins

autore:James Rollins [Rollins, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2024-04-15T22:00:00+00:00

20

Quattrocento miglia al largo

dell’isola Norfolk, Australia,

24 gennaio, ore 2.40

La capitana Tse fissava accigliata la postazione sonar sul ponte del Dayangxi. I dati non provenivano dall’attrezzatura a bordo della loro nave, un landing helicopter dock di Tipo 076, ma da una serie di sonoboe in acqua posizionate intorno all’alta stazione di ricerca che galleggiava sul mar dei Coralli.

«Non capisco», disse, osservando la mappa 3D sul monitor. Il complesso sottomarino appariva come una serie di sagome ovali che si allontanavano l’una dall’altra. «La stazione è già saltata in aria?»

«Non è chiaro, capitana», rispose un operatore radio in mimetica blu seduto a una console dietro di lei. «Il team Snow Leopard non è ancora riemerso, e finora gli idrofoni sulla superficie del mare non hanno rilevato nessuna esplosione subacquea.»

«Cos’è successo, allora?»

«C’è molta confusione al riguardo... sembrerebbe che ci sia stato un incidente.»

Lei aggrottò ancora di più la fronte, irritata da quell’incertezza. «Siamo ancora in controllo della struttura in superficie?»

L’uomo annuì con forza. «Shì.»

La capitana si avvicinò alla vetrata che dava sulla poppa. Il mare era piatto, come se fosse schiacciato dalla pressione del cielo basso e nero. La luce dei fari esterni del Dayangxi era velata da una coltre di cenere, squarciata di tanto in tanto da scariche elettrostatiche.

A ovest, a ottanta miglia dalla poppa, un chiarore rossastro rischiarava le tenebre: la struttura superiore della stazione di ricerca era ancora in fiamme dopo l’attacco missilistico. Il team Snow Leopard aveva distrutto un elicottero, cosa che aveva permesso a uno dei loro – uno Z-8 da trasporto – di atterrare e scaricare una forza d’assalto armata di tutto punto. Allo stesso tempo, tre navi d’attacco, ognuna con quaranta uomini a bordo, erano salpate dal ponte a pozzo dell’LHD, raggiungendo la stazione e sottomettendola in quattro e quattr’otto.

Lei aveva coordinato l’attacco a distanza, mentre il Dayangxi proseguiva verso est sfruttando la piena potenza della sua turbina a gas e dei motori diesel. La piattaforma di ricerca era di secondaria importanza, il suo vero obiettivo era un altro: la fossa delle Tonga.

A ogni modo, si era tenuta pronta a schierare forze aggiuntive, sia marine sia aeree, tra cui un Hongdu GJ-11 Sharp Sword – un drone da combattimento stealth – già predisposto su una delle catapulte elettromagnetiche sul ponte di volo. Con sua grande delusione, non c’era stato bisogno d’impiegarlo, ma la cosa non la sorprendeva. Sapeva, infatti, che la stazione di ricerca aveva sistemi di sicurezza modesti e una scarsa potenza di fuoco.

Guardò la piattaforma bruciare per altri due secondi, poi tornò alla postazione sonar e si rivolse all’operatore radio. «Contatta il comandante del team Snow Leopard e comunicagli di distruggere la stazione sommersa e di affondare la piattaforma in superficie non appena i suoi uomini saranno riemersi. Terminata la missione, potranno tornare sul Dayangxi.»

«Sì, capitana.»

L’elicottero della squadra d’assalto e le navi d’attacco erano molto veloci, e non avrebbero avuto problemi a raggiungere il lento landing helicopter dock diretto verso la fossa. A ogni modo, di lì a un’ora Daiyu contava di sfruttare la velocità

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